domenica 8 ottobre 2017

Día 5: ''SOUVENIR PUOI CHIAMARLO COSì''

È sempre triste dover iniziare il post dell'ultimo giorno di vacanze, eppure ci tocca. Quindi: ci alziamo di buon ora per sistemare le valigie, tanto che Ramón (il ''simpaticissimo'' proprietario del nostro B&Bike) appena ci vede nella hall ci guarda sbalordito dicendoci ''oh mattiniere, chicas''...
1. non abbiamo intenzione di passare l'ultimo giorno in stanza a far la muffa;
2. non è di certo colpa nostra se per voi esser mattinieri significa far colazione alle 11:00! (ELENCHI PUNTATI: TOP! ANCHE VOI LI FATE QUANDO LITIGATE CON QUALCUNO? 😁).
Vabè, lasciamo comunque le valigie sotto la sua custodia, buttiamo la spazzatura e ricominciamo a percorrere ogni stradina alla ricerca dei souvenirs.


Dovete sapere che in questi giorni abbiamo percorso più strade noi che un valensiano d.o.c., grazie S. per esser stata la nostra Cristofora Colombo.
Prima degli acquisti però, solita colazione da McDonald's (sempre una garanzia per quanto riguarda economicità ed aseos 😂), poi via per negozi. Non ce ne siamo fatte scappare nemmeno uno, anche quelli che all'entrata facevano temere il peggio. A noi piace il rischio.
Ad ogni passo, l'economia gira grazie ad A. che decide di spendere tutto lo stipendio in portachiavi, sotto-pentole, e magliette. Praticamente ormai i nostri souvenirs passano in secondo piano, passiamo il tempo incitando A. ad acquistare di tutto e di più ''sicura che non hai dimenticato nessuno?'', ''ma non devi comprare qualcosa al fratello del nonno del padre del figlio del tuo amico?''.
Sta di fatto che quelle che dovevano essere un paio di ore di shopping si trasformano in una intera giornata d'acquisti.


D. ed N. si lanciano alla ricerca del tipico Jamón Iberico/Serrano da portare a casa (perché non ne hanno mangiato abbastanza durante tutta la vacanza).
Dopo il pranzo continuiamo la maratona, perché comunque qualcuno ce lo siamo dimenticato, ma no problem, ALE-HOP (un po' come Tiger) risolve tutto.
Si avvicinano le 16:00 e le nostre teste sono occupate a pensare a Ramón e a che ora abbia intenzione di restituirci la nostra cauzione, non propriamente economica. Niente, ci vede ben tre volte durante l'arco della giornata, ma fa finta di nulla.
Demoralizzate, ci incamminiamo di nuovo per le vie del centro (i piedi chi li sentiva più?), direzione Starbucks dove S. ed A. improvvisano una merenda molto opinabile (2 tè freddi) cosicché possiamo usufruire del Wi-Fi per scrivere il nostro amato blog.
Altre due ore passano e noi torniamo in hotel e ritirare tutte le nostre cose. Arrivando ci accorgiamo di avere delle patatine e delle bottigliette d'acqua che non possiamo portare in aeroporto e allora, visto che siamo sempre quelle della beneficenza, cediamo tutto a Ramón che finalmente, dopo 5 giorni,riesce a farsela una risata e teneramente/simpaticamente (punti di vista) ci dice che siamo le migliori clienti mai avute, MA CHE MANCHEREBBE IL GUACAMOLE.
Vabbè, facciamo finta di niente per dargli la gioia del giorno e fargli credere d'esser un po' simpatico.
I nostri occhi si illuminano quando vediamo la caparra anche se un quarto se lo tiene per la navetta che ci porterà all'aeroporto.
Di lì a poco arriva un individuo all'apparenza molto a modino: si tratta dell'autista del taxi che carica subito in macchina le nostre valigie. Ramón urla un ''hasta luegooooooooo'' che lo sentono pure a Barcellona, forse è solo felice di vederci andare via. Cosa facciamo noi agli uomini non si sa.
Il conducente del taxi ci scade in tempo record: quando ''sgrida'' D. invitandola a non mangiare in auto altrimenti poi avrebbe dovuto pulire la macchina (ATTENZIONE ELENCO PUNTATO IN ARRIVO):
1. magari con tutta la gente che porti in giro una lavatina alla macchina la darei comunque;
2. non ho mica 2 anni che mi serve la bavaglia per mangiarmi 'na patatina.
Insomma, proprio BFF di Ramón.
Arriviamo in aeroporto ed andiamo ai controlli: A. non suona, ma nella sua valigia trovano un OGGETTO SOSPETTO, quindi le fanno aprire tutto. Non capiscono di cosa si tratti (e non lo abbiamo ancora capito manco noi), ma la liquidano con un ''NO PASA NADA''.
D. buca i calzini in cellofan blu dell'aeroporto ed S. suda sette camicie perché deve trascinare una trolley senza ruote.
Reduci dal ''viaggio mai 'na gioia'' a Malta, decidiamo di metterci in coda al gate più o meno un'ora e mezza prima. Tutti ci guardavano come fossimo sceme, ma poco importa perché il nostro obiettivo è stato raggiunto: VALIGIE SULL'AEREO INSIEME A NOI.
Purtroppo il nostro viaggio finisce qui, con una galleria fotografica straripante nel telefono, le valigie non ne parliamo (vero, A.?), ma soprattutto con un'altra meravigliosa esperienza fatta con le persone giuste.

E qui ritorniamo a parlare in prima persona e ringraziamo A. ed S. per la compagnia di questi giorni e per averci fornito il materiale per scrivere simpaticamente il nostro diario di bordo. 

Nel nostro piccolo abbiamo voluto rendervi partecipi anche di questo viaggio, condividendo con voi la nostra amicizia fatta di disagi (come avete potuto constatare) e anche di tantissima complicità.

Detto questo, continuate a seguire il nostro blog perché N. presto partirà di nuovo... destinazione?
Chi indovina?

A presto
Hoomins

Ps.: ridendo e scherzando il nostro caro Bed&Bike ve lo consigliamo sia per gli appartamenti confortevoli che per la posizione centrale. Fateci un pensierino se dovete andare a visitare la città diValencia 😉.

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